Per l’Anbi – Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue – sezione Sardegna è ora di agire perché l’acqua è sempre meno e bisogna trovare il modo di trattenerla e renderla disponibile al bisogno.
di Sara Panarella
Questa in sintesi la richiesta di Anbi, non solo adesso e non solo in Sardegna. Gli effetti dell’aumento delle temperature e della diminuzione delle piogge, concentrate spesso in tempi più brevi, rendono quanto mai attuale la necessità di trovare soluzioni che possano portare ad una riduzione degli sprechi di acqua.
Questo significa sia lavorare sull’efficientamento della rete idrica ma anche trovare il modo di stoccare l’acqua, in modo da renderla disponibile durante i periodi di siccità. Per il sassarese l’Anbi propone la costruzione di una diga sul Rio Crabolu, tra Pozzomaggiore e Suni, nella Nurra. L’invaso andrebbe a stoccare circa 52 milioni di metri cubi e completare così lo schema idrico del Nord-Ovest della Sardegna, area tra le più penalizzate in termini di scorte idriche.
Il presidente di Anbi Sardegna, Gavino Zirattu rivolto al nuovo Governo regionale: “non possiamo che chiedere di colmare il ritardo infrastrutturale che la Sardegna patisce da oltre trent’anni“.
Al momento, grazie alle recenti piogge, molte zone dell’isola presentano situazioni idriche buone ma rimangono località con restrizioni ancora ative.
Tag: anbi, rio crabolu, siccità Last modified: Marzo 21, 2024