È avvenuto il 21 maggio, il fatto di cui racconta il sindacalista Antonio Cannas che descrive un atto di estrema violenza e la completa vicinanza alle vittime.
Di Matteo Somma
Il detenuto presso il carcere di BANCALI nel sassarese, pare sia già conosciuto nell’ambito penitenziario per il suo fondamentalismo islamico, che lo ha reso protagonista di diversi eventi critico avvenuto durante la sua detenzione. In questo caso, pare che abbia aggredito e minacciato di morte i due agenti di polizia Penitenziaria al posto rientro in cella dopo una telefonata.
Lo sdegno del delegato SAPPE, è per il gesto vigliacco nei confronti dei colleghi ma anche una denuncia verso un sistema che non garantisce sicurezza ai propri impiegati.
Il sindacalista aggiunge che negli ultimi tempi presso il carcere di Sassari siamo stati destinati diversi soggetti già promotori di eventi simili nel corso della loro detenzione e quindi di difficile gestione, molto anche affetti da problemi psichiatrici.
Il segretario generale del sindacato autonomo della Polizia Penitenziaria, chiede riforme importanti del sistema, atte a garantire la sicurezza degli agenti, proponendo sezioni diverse per i detenuti facinorosi, almeno fino a quando non abbiano maturato un più forte rispetto delle regole.