SASSARI (domenica 21 aprile 2024) – Nella provincia di Sassari, la sfida contro l’abbandono scolastico rimane una priorità urgente, con percentuali che superano il 40% in alcuni centri. Questo fenomeno preoccupante ha attirato l’attenzione delle autorità e degli esperti, specialmente considerando che la Sardegna è la regione con il più alto tasso di studenti che lasciano gli studi senza conseguire il diploma, con una percentuale del 19,1%.
Di Daniel Caria
La situazione è particolarmente critica nella provincia di Sassari, dove il tasso di abbandono scolastico era del 22,5% nel 2029, prima della pandemia. Anche se i dati più recenti indicano un leggero calo, il problema rimane significativo, soprattutto in alcune aree come la Gallura, dove la distanza dalle scuole e dai trasporti può rappresentare un ostacolo significativo all’accesso all’istruzione.
Nel Sassarese, ci sono paesi dove la dispersione scolastica supera il 40%, con una percentuale impressionante di studenti che interrompono gli studi alla terza media. Queste cifre mettono in evidenza la necessità di implementare una riforma che renda la scuola più accessibile e attraente per tutti.
Tuttavia, la recente riforma della scuola proposta dal Governo Meloni sembra concentrarsi principalmente su misure punitive, senza affrontare le cause sottostanti dell’abbandono scolastico. L’introduzione del voto numerico in condotta e delle multe per i reati commessi contro il personale scolastico potrebbero aumentare il rischio di bocciatura degli studenti, senza affrontare le radici del problema.
Le critiche all’approccio della riforma sono state sollevate dall’opposizione e da esperti, che sottolineano la mancanza di interventi mirati per affrontare le cause del disagio giovanile, come il bullismo e le difficoltà psicologiche. Senza un impegno significativo per promuovere l’inclusione sociale e affrontare le disparità territoriali nell’accesso all’istruzione, la lotta contro l’abbandono scolastico rischia di rimanere un obiettivo difficile da raggiungere.
È fondamentale che le politiche educative si concentrino non solo sulla punizione dei comportamenti indesiderati, ma anche sull’implementazione di misure preventive e di sostegno per garantire che tutti gli studenti abbiano accesso a un’istruzione di qualità e opportunità per il loro futuro.
Last modified: Aprile 21, 2024